La memoria dell’acqua
4 Aprile. Sono passati 16 anni da quella che è conosciuta come la Guerra dell’Acqua. Durante il viaggio abbiamo avuto la fortuna e l’onore di conoscere Oscar Olivera che in quelle lunghe e dolorose giornate era il portavoce di un popolo che aveva visto tassata anche la raccolta dell’acqua piovana. Sono passati 16 anni da quel 4 aprile 2000 quando tutti e tutte si mobilitarono contro la privatizzazione dell’acqua. Una lotta che portava con se anche la richiesta di democrazia partecipativa, trasparenza e difesa dei beni comuni.
Ricordare quei giorni guardando al presente, ma soprattutto al futuro. Riprendere l’allegria e la speranza di quell’aprile per continuare a combattere contro chi si appropria delle decisioni delle e della voce delle persone, chi si fa corrompere, chi usa qualsiasi tipo di arma per distruggere l’autonomia di pensiero, critica e azione. Oscar sente tutto questo come un obbligo “fummo gioia, fummo speranza, dobbiamo tornarlo ad esserlo, non è una responsabilità, ma un obbligo”
Riflettere su ciò che è stato, su come sono andate le cose dopo la cacciata delle Bechtel, affrontare i nuovi problemi e le nuove sfide. Le parole di Oscar ce le portiamo dentro, sono sempre presenti ogni volta che agiamo. La sua determinazione e la sua capacità di trasmettere allegria ci hanno insegnato a prendere le nostre responsabilità senza perdere mai il sorriso. Grazie Oscar, grazie Cochabamaba.
w l’acqua, w la vita!
Per sapere di più su la guerra dell’acqua di Cochabamba, vai al link con l’intervista ad Oscar: https://alterrative.net/2015/09/05/cochabamba-no-allacqua-privata-si-alla-vita/